RIABILITAZIONE POST-CHIRURGIA ORTOPEDICA

Rientra nel concetto di Riabilitazione post-Chirurgica, il percorso rieducativo che inizia dopo la dimissione dal Reparto di Chirurgia Ortopedica.
Qualunque sia stata la causa del ricovero, è fondamentale che questo percorso riabilitativo inizi con precocità, in modo tale da evitare che il recupero spontaneo dia vita a organizzazioni motorie errate.
Si intende per “recupero spontaneo” la tendenza che il sistema cervello/corpo ha di conservare il proseguimento delle sue funzioni cognitivo/motorie dopo aver subito un trauma, generalmente organizzandosi solo sul raggiungimento dello scopo (camminare, muovere, muoversi) senza tener conto della qualità delle azioni prodotte.
Questo è estremamente limitante e pericoloso: comporta, infatti, la produzione di gesti viziati e ricchi di compensi che a lungo andare, diventando comportamenti abitudinari, attraverso la loro ripetizione, danno vita a molti problemi funzionali in generale e a una scarsa qualità di recupero finale della problematica principale,costituendo un più o meno importante grado di invalidità.
Allo stesso modo, risulta del tutto inadatto ed inefficace basare la Fisioterapia soltanto sull’idea di recupero della forza, attraverso esercizi di rinforzo muscolare, o occuparsi esclusivamente della mobilizzazione passiva della parte, per pretendere di ottenere che tutto " torni a funzionare"!
. L’ incapacità funzionale post- chirurgica, infatti, non risiede nella “mancanza di muscolatura”, ma nella momentanea incapacità del cervello di riorganizzare in modo corretto il movimento delle parti lese in armonia e relazione col resto del corpo. La Chirurgia, infatti, pur essendo un atto estremamente rispettoso, grazie alle recenti Tecniche, sempre meno invasive, viene vissuto comunque come un grande e sconvolgente cambiamento, ossia, come un trauma.
E’ necessario, dunque, lavorare subito sul superamento del dolore postchirurgico, in modo tale che il Paziente possa percepire il movimento della parte operata senza paura del dolore.
Pensare, infatti, che “muovere faccia male” determina rigidità che, a sua volta, genera altro dolore.
L' immobilità infatti, causando un grande impoverimento sensoriale nel reciproco " dialogo" fra corpo e cervello,altera ulteriormente l' unità corpo/mente, inducendo il cervello a creare sempre con più consuetudine sensazioni dolorose a sostituzione di quelle " normali".
Affrontato questo primo problema è necessario iniziare a lavorare sulla rieducazione della singola funzione che la parte del corpo interessata ha all'interno dell' Unità Corpo/Mente.
Ogni singola parte del nostro corpo, infatti, ha un proprio compito da svolgere in completa armonia all’interno di una funzione più globale che ci permette di interagire con il mondo e con gli altri, cioè di agire.
Agli arti inferiori, che sono formati da anca, ginocchio, caviglia e piede, è affidata la funzione di Deambulazione. Gli arti superiori, mediante la spalla, il gomito, il polso e la mano permettono il raggiungimento e la presa degli oggetti. Il bacino è il fulcro della stabilità e, in accordo con la colonna vertebrale, ammortizza e controbilancia ogni movimento.
Tutto ciò in una straordinaria e perfetta congruenza fra le parti.
Un Percorso Riabilitativo così strutturato, offre al Paziente la migliore qualità di recupero concessa dalla situazione patologica iniziale, permettendo, a seconda della gravità del caso, il ritorno ad una ottimale qualità di vita o, nei casi più gravi, alla riorganizzazione più sana attorno alla menomazione subita.