La protesi di gionocchio:

È un impianto artificiale che costituisce, sostituendola, l’articolazione del ginocchio quando questa è gravemente danneggiata, di solito a causa di artrosi, artrite reumatoide, situazioni importanti di valgismo/varismo, traumi o altre patologie degenerative.
L’intervento è necessario quando il dolore e la limitazione funzionale interferiscono in maniera invalidante nella vita quotidiana della Persona, nonostante ripetuti tentativi di gestione con farmaci, fisioterapia ed infiltrazioni.
Per il buon esito dell’intervento e, quindi per un’ottimale risoluzione delle problematiche che hanno portato alla chirurgia, è di fondamentale importanza, però, effettuare un percorso riabilitativo post-chirurgico valido e completo.
La Riabilitazione Neurocognitiva offre, al Paziente protesizzato, un iter riabilitativo innovativo e personalizzato, incentrato, non solo sul recupero fisico/meccanico del ginocchio, ma anche e soprattutto, sul coinvolgimento delle funzioni cognitive che sono alla base della pianificazione e dell’esecuzione del movimento/azione.
Gli esercizi sono individualizzati, progressivi e richiedono attenzione e capacità di discriminazione sensoriale per la percezione e l’interpretazione della variabilità dei movimenti.
Durante il primo periodo, il Riabilitatore guida passivamente il Paziente che, durante l'esercizio, attraverso le sensazioni percepite, inizia ad imparare ad interpretare il suo “nuovo” ginocchio, in modo tale da introdurlo, nel modo migliore, all’interno dell’Unità Corpo/Mente e, quindi, nel “Sistema Corpo”.
In un secondo periodo, il ginocchio,ormai ben percepito ed interpretato,viene organizzato direttamente dal Paziente all' interno del Sistema Corpo,durante l'azione -esercizio.
Questo modo di procedere è profondamente importante ai fini della qualità del recupero finale,in quanto, ogni singola nostra parte è “collegata” anatomicamente e funzionalmente con tutto il resto delle “altre parti”, formando un “Tutt’uno” perfetto ed armonioso (Unità Corpo/Mente) in cui risiedono regole di funzionamento ben precise e sofisticate.
Una lesione qualsiasi( una Patologia o anche un intervento di protesi, nello specifico) altera queste regole di “funzionamento” di cui il cervello è fautore.
Risulta quindi evidente come sia riduttivo tentare di riabilitare una Persona con protesi, limitando l’intervento terapeutico ad esercizi di rinforzo muscolare e manovre manuali del terapista, volte solo alla mobilizzazione della protesi, ma non alla consapevolezza del Paziente, attraverso la quale recuperare e ristabilire le regole di funzionamento!
I vantaggi di un percorso riabilitativo neurocognitivo, rispetto alla fisioterapia tradizionale, sono molteplici.
Gli esercizi comuni sono ripetitivi e focalizzati solo su “muscolo/articolazione” e tralasciano completamente la complessità dell’essere umano. Non offrono il coinvolgimento attivo della cognizione del Paziente, con il grande rischio dello sviluppo di compensi e di una più o meno importante disabilità residua, nonostante la chirurgia.
Gli esercizi neurocognitivi, invece, trovano nella loro variabilità ed individualità una delle caratteristiche principali alla base del coinvolgimento cognitivo del Paziente. Il focus, centrato sul Sistema cervello/corpo, promuove un’ottimale consapevolezza dell’agire, che esclude il rischio di nascita di comportamenti viziati dai compensi, determinando la conquista di una nuova e migliore qualità di vita, senza alcuna invalidità o disabilità.
Il percorso riabilitativo neurocognitivo può, e deve, essere iniziato, il prima possibile in modo tale da evitare che proposte terapeutiche inadatte ed i recupero spontaneo interferiscano negativamente sul risultato finale.
Alla luce di dati evidenti, seppur la Riabilitazione Neurocognitiva, possa sembrare un approccio “lento”, rimane l’unico approccio terapeutico in grado di garantire un’ottimale recupero funzionale completo a lungo termine.