IL DOLORE FARMACO-RESISTENTE

Per dolore farmaco-resistente si intende una determinata tipologia di situazioni dolorose, la maggior parte croniche, collegate o meno, a lesioni del corpo o del sistema nervoso centrale/periferico, che nonostante vengano gestite con una vasta gamma di farmaci, nati e prescritti proprio per "diminuire" il dolore, persistono nella loro indistruttibile solidità di " dolore permanente". Ma perché???
Il dolore può avere prevalentemente due origini: la prima è infiammatoria, l' altra è disfunzionale.
Nel primo caso, la sofferenza vissuta dal paziente, è causata da un processo infiammatorio in atto nel corpo, conseguente ad un trauma. Si tratta di tutta una serie di procedure messe in atto dal Sistema Immunitario, in risposta all' insulto subito e volte alla riparazione del danno. L' attuazione di questi " meccanismi di guarigione spontanea" porta alla produzione di sostanze che sono responsabili della nascita della sensazione dolorosa. In questi casi è utile l'uso di terapie antiinfiammatorie,sia farmacologiche che fisioterapiche ( laser/Tecar,ecc) in quanto aiutano il corpo ad " autoripararsi".
Se si è fortunati e tutti questi processi vanno a buon fine in un tempo limitato, il dolore si risolve così, permanentemente.
La causa disfunzionale del dolore ha,invece, tutt' altra origine ed anche altri meccanismi di innesco.
Si tratta di situazioni in cui il dolore non sembri originare da un trauma o non ne è la risposta immediata.
Il dolore disfunzionale, come quello fibromialgico, neuropatico o cronico hanno tutti la stessa causa: la disintegrazione dell' Unità corpo/ cervello.
Nella normalità delle cose, infatti,nello stato di salute, fra il corpo ed il cervello c'è un continuo scambio informativo fatto di sensazioni che aiutano il cervello a percepire,interpretare ed organizzare il corpo. Nel dolore ciò che è alterato è proprio questo scambio informativo! Ad un certo punto il cervello non riesce più a ricevere ed elaborare sensazioni " sane" ed inizia a "creare dolore" come unica sensazione con cui percepisce,interpreta ed intende il corpo. Ciò comporta una continua riorganizzazione patologica delle funzioni del cervello e del sistema nervoso in genere che ne induce un cambiamento nella struttura organica/biochimica con conseguente alterazione della funzione. Le cause che possono innescare questo processo sono diverse, da traumi fisici a quelli emotivi/psicologici. Questo perché il cervello è una struttura nervosa complessa che si occupa sia di percezione del corpo ma anche di "psiche" ed emotività. Subire un trauma in uno di questi due ambiti può portare ad una riorganizzazione funzionale patologica di tutte le competenze del cervello anche a distanza di tempo. Se interpretiamo il dolore da questo punto di vista, il migliore " trattamento" dunque risulta essere un percorso terapeutico volto al recupero di una sana e funzionale unità corpo/cervello e quindi al ripristino del corretto scambio informativo fra la " centrale" e le "periferie" in modo tale da far riorganizzare, ma al meglio, la struttura organica/ biochimica patologica. Il sistema nervoso infatti può andare incontro a continue riorganizzazioni in base alle esperienze vissute. Questo significa però che, se si vivono esperienze non appropriate, il cervello si modifica inducendo la patologia e che, se invece si vivono le " giuste esperienze" e le si interpreta nel modo corretto, queste possono cambiare le cose nel verso giusto!
È per questo che i farmaci o alcune terapie fisioterapiche non hanno alcun effetto su questo tipo di dolore! Questi "approcci", infatti, hanno il solo scopo di "abbassare" l'attività del Sistema nervoso con la speranza/presunzione di "abbassare" anche il dolore percepito. Il risultato di questi metodi approssimativi e superficiali è che la maggior parte dei pazienti non trae il giovamento sperato ed ipotizzato,o, se lo conquista in modo parziale, comunque subisce effetti collaterali di alterazione della coscienza ( senso di stordimento,di rimbambimento) molto importanti che spesso aggravano l'impressione di " stanchezza" e la percezione del dolore stesso già caratterizzanti la situazione patologica iniziale.
Ad oggi l' unico approccio terapeutico volto al recupero di una sana integrazione dell' Unità corpo/mente e quindi in grado di guidare il paziente verso una sana riorganizzazione organica/biochimica del sistema nervoso è la Riabilitazione Neurocognitiva.