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LA SCLEROSI MULTIPLA

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La sclerosi multipla è una patologia neurodegenerativa demielinizzante autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale.

La prevalenza in Italia si stima che sia di 215 casi ogni 100.000 abitanti con un rapporto uomo-donna di 1 a 2.

Nei pazienti con sclerosi multipla si innescano dei processi infiammatori che portano ad una lesione della mielina ( il rivestimento protettivo che circonda le fibre nervose da cui dipende  il passaggio degli "stimoli"), impedendo così la normale conduzione del segnale neuronale.

Nella maggior parte dei casi la patologia ha un esordio acuto che provoca dei sintomi neurologici che, a seconda dalla sede di lesione, possono interessare diverse parti del corpo.

Generalmente, a seguito della fase acuta, c’è una fase di remissione dei sintomi clinici grazie alla “risoluzione” dell’infiammazione, al ripristino della conduzione degli assoni demielinizzati e alla possibilità del sistema nervoso di riorganizzarsi, modificando il modo in cui le sensazioni vanno da un punto ad un altro, aggirando in questo modo la sede di lesione.

Nella fase iniziale della patologia questi meccanismi di compensazione sono così efficienti che il recupero appare completo.

Ciò nonostante i pazienti con questa patologia hanno  la percezione di peggiorare continuamente, anche a dispetto di esami diagnostici che non rilevano nuove lesioni.

Questo  avviene perché, anche se apparentemente sembri recuperata la modalità  di compiere azioni preesistente all' esordio della malattia, in realtà il paziente sostituisce le informazioni provenienti da alcune parti del corpo con altre modalità informative, come ad esempio la vista.

Tali compensazioni tra canali sensoriali diversi portano il cervello a lavorare in modo alterato, impiegando più risorse energetiche rispetto ad una situazione di normalità, inducendo la persona ( ma anche una certa classe di professionisti!) ad interpretare  le sensazioni, provate durante i "movimenti", come una "mancanza di forza" alla quale solitamente di tenta di " rispondere" sottoponendo il paziente ad esercizi mirati al rinforzo muscolare.

Tutto ciò, purtroppo  però, non fa altro che aumentare la percezione della fatica, in quanto il paziente viene sollecitato a produrre movimenti senza avere alla base di essi una corretta e coerente modulazione delle sensazioni/informazioni provenienti dal corpo,fondamentale per il cervello per organizzare in maniera ottimale l' azione compiuta; comportando quindi la  strutturazione di una funzionalità patologica del Sistema Nervoso che è alla base dei sintomi stessi denunciati e " patiti" dal paziente!

Basare le sedute di riabilitazione sul rinforzo muscolare o su una ripetizione stereotipata di movimenti afinalistici, infatti, porta ad escludere ulteriormente la possibilità di lavorare sul recupero  della capacità di creare informazioni  attraverso l'integrazione dell' Unità Corpo/Cervello. Questo incide sull’aumento della consistenza  degli elementi patologici caratteristici della sclerosi multipla come la fatica, l' instabilità  e la spasticità.

La Riabilitazione Neurocognitiva ha l' obiettivo, invece, di proporre al paziente con Sclerosi Multipla esercizi specifici e finalizzati al recupero della corretta integrazione tra diversi canali informativi, promuovendo il  riapprendimento di una sana capacità di compiere  azioni, attraverso un adeguato utilizzo delle informazioni provenienti dal corpo, riducendo , in questo modo, il più possibile gli effetti della disintegrazione dell' Unità corpo,/cervello indotta dalla patologia.

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