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L'esercizio Neurocognitivo:

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L’esercizio neurocognitivo è un’esperienza personalizzata che il Riabilitatore costruisce in base alle esigenze del singolo Paziente, in cui ogni attività è realizzata “su misura” sulla Persona, CON la Persona. Si basa sulla percezione del corpo, in quanto nel riabilitare il “movimento” è di fondamentale importanza la consapevolezza di cosa si riesce a percepire di sé e del mondo, perchè, è proprio grazie a queste sensazioni, che il cervello riesce a programmare, guidare ed eseguire un’azione. Essendo una situazione estremamente individuale e personalizzata, la creazione dell’esercizio nasce dall’osservazione del comportamento spontaneo (patologico) del paziente, che mette in evidenza gli aspetti da modificare con l’atto terapeutico. Oltre a “mostrare come si muove”, al Paziente viene chiesto di descrivere la condizione patologica vissuta in prima persona, per iniziare a capire bene in che modo l’evento traumatico, il dolore o la patologia, hanno modificato, alterandola, l’Unità corpo/Mente ed individuare, quindi, quali sono i processi cognitivi alla base del movimento che sono stati “attaccati”. Alla luce di quanto detto, l’esercizio neurocognitivo risulta essere, dunque, un’attività strutturata ed ideata per “riattivare” le funzioni cognitive alla base dell’organizzazione motoria e non solo la mera parte muscolare! Durante lo svolgimento il Riabilitatore guida il Paziente con domande ed osservazioni per suscitare la consapevolezza delle sensazioni emerse sulla base delle quali il Paziente dovrà risolvere il “Problema dell’esercizio”. In ogni esperienza terapeutica, infatti, si formula uno specifico quesito per indurre, attraverso un ragionamento valido, la conquista della modifica che si vuole ottenere, costruendo nella Persona una nuova/sana interpretazione del proprio corpo e del proprio agire. Nella maggior parte dei casi l’esercizio è supportato dall’utilizzo dei “sussidi”: strumenti, oggetti o materiali che facilitano l’esecuzione dell’azione-l’esercizio ed hanno l’importante compito di far prendere coscienza al Paziente del proprio deficit, favorendo un’iniziale consapevolezza, fondamentale per il processo di apprendimento e modifica. La modalità, la difficoltà dell’esercizio ed il quesito proposto cambiano nel tempo in base alle competenze che il Paziente sviluppa, in modo tale da creare una situazione di lavoro che sia approcciabile e non difficoltosa, ma che, nello stesso tempo, induca continuità e progressione al percorso terapeutico, alla fine del quale il Paziente avrà appreso una nuova/sana capacità di percepire ed interpretare il proprio corpo vivendo con stabilità i miglioramenti ottenuti, allontanandosi definitivamente dalla situazione patologica iniziale.

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