LA DEMENZA

La demenza si caratterizza per essere una patologia cronica e progressiva, ovvero che permane nel tempo e tende gradualmente ad aggravarsi, compromettendo le funzioni cognitive (tra cui memoria, attenzione, linguaggio, capacità di ragionamento e orientamento) ed alterando umore e comportamento della persona, fino a pregiudicarne il mantenimento della sua autonomia quotidiana.
Pur condividendo quadri sintomatologici genericamente simili, è bene sapere che esistono,però, diversi " tipi" di demenza, oltre la più conosciuta malattia d’Alzheimer, tra cui vi sono la demenza Vascolare, la demenza FrontoTemporale, la demenza a Corpi di Lewy; ognuna con sintomi comportamentali e cognitivi diversi, e per questo motivo spesso riconosciuti solo quando hanno raggiunto una gravità ed un peso rilevanti.
Tuttavia, il sistema nervoso, però,essendo plastico, mutabile ed adattabile alle modificazioni interne ed esterne, permette di mantenere un’adeguata attività cognitiva se stimolato da una corretta modalità di lavoro riabilitativo/terapeutico.
La stimolazione cognitiva costituisce un trattamento non farmacologico di comprovata efficacia da adoperare in affiancamento alla terapia tradizionale.
Si tratta di un intervento orientato al benessere complessivo della persona, mediante compiti finalizzati a mantenere attive le competenze residue, rallentando la progressione dei deficit dovuti alla patologia.
Gli esercizi proposti sono modulati per difficoltà e tipologia in base al profilo cognitivo e agli interessi della persona, così da renderli sempre motivanti e mirano a stimolare funzioni cognitive tra cui:
Orientamento: personale, temporale e spaziale;
attenzione: sostenuta, selettiva, alternata e divisa;
memoria: a breve e lungo termine; linguaggio: sia comprensione che produzione;
logica e Ragionamento: tra cui abilità di problem solving, pianificazione, astrazione.
L' obiettivo principale è il mantenimento o il raggiungimento della miglior funzionalità cognitiva e sociale possibile, così da favorire un buon livello di qualità di vita e di benessere.
Spesso, infatti, un ottimale percorso di stimolazione cognitiva precoce può favorire la ripresa di attività quotidiane che la persona aveva abbandonato, migliorando, dunque, non solo la sfera strettamente cognitiva, ma anche quella affettiva, comportamentale e relazionale.
Il deterioramento cognitivo non si presenta in tutte le persone con le stesse caratteristiche e con lo stesso livello di gravità, per cui è fondamentale conoscere preliminarmente il profilo della persona ed il suo livello di funzionamento complessivo, in modo tale da modulare al meglio le attività proposte.
Ma quando è utile iniziare un percorso terapeutico di " stimolazione cognitiva"?
Sicuramente in caso di persone,generalmente più giovani, con una condizione inizialmente patologica in cui sono presenti deficit di una o più funzioni cognitive, ma con autonomie quotidiane ancora preservate.
A maggior ragione, se si notano cambiamenti rilevanti nel funzionamento quotidiano del proprio caro, come ad esempio:
Improvvisi vuoti di memoria che riguardano informazioni importanti e consolidate della propria vita;
Cambiamenti importanti nella capacità di esprimersi correttamente e comprensibilmente, di "mantenere il filo del discorso";
Difficoltà nel risolvere piccoli problemi quotidiani.
La Riabilitazione Neurocognitiva offre in questi casi un percorso terapeutico basato esplicitamente sul principio neuroscientifico di plasticità cerebrale, ossia sulla caratteristica più importante del nostro cervello che gli permette di rimodellarsi/riconfigurarsi,/rinnovarsi attraverso la nascita di nuove reti di relazioni fra neuroni, contrastando così il progressivo avanzare della patologia e il continuo peggioramento della sfera mentale del Paziente.